settembre 30, 2012

Enciclopedia libica:a) gli uomini: 2. Chris Stevens, l'ambasciatore americano nella invasione della Libia.

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Chris Stevens (1962 - 2012)
Faccio una strana fatica a memorizzare il nome di Chris Stevens, che i media danno come "ambasciatore americano" nel consolato di Bengasi. La sua effettiva qualifica come il suo ruolo sono da verificare. Alcuni link dicono che era in realta' il vicere' della Libia. Era lui che aveva diretto l'invasione e si parla di lui come uomo dei servizi segreti, CIA e/o MOSSAD. Ovviamente, sono "voci" che andremo a verificare per quanto ci sara' possibile. Ma a noi altro interessa. Posto che gli Usa hanno organizzato ed ottenuto l'abbattimento del governo di Gheddafi, e che dietro le operazioni belliche vi fosse proprio Stevens, riesce strano che il controllo del territorio sia loro sfuggito di mano al punto di non essere neppure riusciti a salvaguardare l'incolumita' del loro uomo. Si puo' anche penare, e non ci importa affatto di guadagnarci la qualifica di "complottisti", che la sua vita fosse stata sacrificata per obiettivi che ci restano oscuri. Non puo' non impressionare il ricordo della Clinton che scimmiottava Giulio Cesare, trasformandone il veni, vidi, vici in un venimmo, vedemmo e mori', riferendosi a Gheddafi. Una frase che certamente restera' negli annali a ricordo della volgarita' e della barbarie dell'Impero americano. Ma impossibile non riflettere sul fatto che Chris Stevens e' stato (o sarebbe stato) trucidato con le stesse modalita' con cui gli "umanisti liberali e liberatori" hanno assassinato Gheddfi: con sodomizzazione ovvero impalamento. Viene da pensare alla Clinton. di cui Stevens era solo il suo amasciatore che ha portato una pena che sarebbe stata forse di maggiore pertinenza della Clinton, che si e' ben guardata dal trovarsi nei pressi di Bengasi, al posto del malcapitato Chris.

SOMMARIO: 1. Ma chi era Chris Stevens? -

1. Ma chi era Chris Stevens? - Sul Corsera si trova una agiografia redatta da Guido Olimpio, un nome che parla da solo. Il morto viene presentato come un "grande amico degli arabi", ma si riconosce anche il suo ruolo centrale nella sporca faccenda di Libia, che potra' essere idealizzata e ideologizzata quanto si vuole, ma che resta sporca piu' di ogni altra e Stevens ci era dentro. Riposi in pace, ma piu' che la sua vita ci interessa la sua morte. Se dobbiamo ammettere che la Libia si trova oggi nel completo possesso e dominio degli Usa, di Francia e Gran Bretagna, e dietro le quinte di Israele, non si capisce come abbia potuto essere facilmente prelevato da non sappiamo bene ed ammazzato cosi' barbaramente. Ci sorge anche il dubbio che se e' stato lui a dirigere le operazioni che hanno condotto alla morte di Gheddafi, non ne sia anche l'effettivo responsabile della morte, almeno sul piano morale e considerato l'immediato rallegramento della Clinton, che di Stevens era il superiore. Che gli assassini abbiano voluto mandare un segnale? Per dire: ecco, ti abbiamo fatto fare la stessa fine che tu hai fatto fare a Gheddafi. Inutile cercare una risposta a questi quesiti sui media mainstream o addirittura da Guido Olimpio. Indagheremo, per quanto possibile, ed annoteremo le nostre conclusioni o meglio le nostre congetture, dichiarandole tali: congetture.

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